iconografia
comune di trieste 2.2008/in corso
Fase di scavo della galleria “Carso” con la tecnica degli “infilaggi”. Macchina operatrice in azione.
Posa in opera di viadotto prefabbricato mediante l’utilizzo di gru e di supporti temporanei fino alla messa in opera dei cavi di post-tensione.
Collocazione del “becco” anteriore al viadotto “Cattinara”, necessario per procedere alla sua spinta sulle pile fino alla spalla opposta. A lato è visibile un castello di ponteggi per l’esecuzione di una pila di un altro viadotto.
Lavori di realizzazione della grande viabilità di Trieste – 2° stralcio 3° lotto. Supervisione al coordinamento per la sicurezza in esecuzione.
obiettivi
Il 2° stralcio del 3° lotto della Grande Viabilità di Trieste collegherà, con uno sviluppo complessivo di 5,5 Km, il tratto della Grande Viabilità Triestina già realizzato dal Comune di Trieste in località Cattinara al tronco autostradale realizzato dall'ANAS a Padriciano in corrispondenza dell'Area di Ricerca.
Le principali opere che compongono la nuova arteria, fondamentale elemento per il completamento dei collegamenti della città con la rete autostradale nazionale (ed internazionale) sono:
Le opere saranno inoltre connesse con la viabilità esistente mediante tre svincoli principali.
Il servizio offerto è consistito nell’affiancamento all’ufficio del Coordinatore per la Sicurezza in Esecuzione.
descrizione
La complessità dell’opera da realizzare e la contemporanea presenza di diverse imprese in subappalto ha richiesto una attenta gestione delle attività di sopralluogo al cantiere e di coordinamento delle attività interferenti.
L’attività è stata organizzata, d’accordo con la Direzione lavori, in riunioni settimanali e sopralluoghi al cantiere per la verifica dell’attuazione da parte delle imprese esecutrici di quanto previsto in sede di Piano di Sicurezza e Coordinamento.
L’elemento di maggiore difficoltà è consistito nella presenza di molte imprese esecutrici (si sono succedute negli anni oltre 30 soggetti differenti) e nelle significative varianti progettuali, elementi che hanno richiesto una gestione “agile” del ruolo puntando la massima attenzione sugli aspetti operativi di cantiere, in un contesto documentale “minimo” tale da garantire il rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente in materia.
Ad esempio, alle carenze della documentazione tecnica piuttosto che soffermarsi senza costrutto sugli aspetti squisitamente formali si è preferito procedere con il soddisfacimento dei contenuti minimi indicati dal DPR 222/03 (contenuti minimi del PSC e del POS) integrandoli con la stesura, da parte dell’Appaltatore, di precise e concise procedure operative di lavoro.